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PLASIL da bandire? I rischi sono superiori ai benefici del metoclopramide #farmaci

PLASIL: le prove indicano che i rischi sono superiori ai benefici del metoclopramide

Gennaio 2017 | Gabriella Filippone Rassegna stampa | Le notizie on line

La metoclopramide è un farmaco antiemetico ( inibisce il riflesso del vomito) e gastroprocinetico, in quanto stimola e coordina la motilità del tratto superiore dell'apparato digerente. Favorisce lo svuotamento dello stomaco e diminuisce il reflusso dal duodeno nello stomaco e nell'esofago. È comunemente utilizzato dai clinici per trattare la nausea e il vomito. È disponibile in Italia sotto la denominazione commerciale di Plasil.




Usi clinici


La metoclopramide viene utilizzata normalmente nel trattamento della nausea, anche quella che si verifica a seguito di interventi chirurgici. Il farmaco si è dimostrato efficace anche nei soggetti con gastroparesi (scarso svuotamento dello stomaco) e malattia da reflusso gastroesofageo.


Antiemetico


La metoclopramide può essere utilizzata nel trattamento della nausea e del vomito associati a condizioni come l'uremia, la malattie da radiazioni, neoplasie, il parto, alcune infezioni, la cefalea e farmaci che causano nausea e vomito



Modalità d'uso e posologia

Le dosi consigliate relative all'utilizzo di PLASIL ® sono :

  • PLASIL ® compresse da 10.5 mg di metoclopramide monocloridrato monoidrato : una compressa 3 volte al giorno prima dei pasti;

  • PLASIL ® sciroppo da 10.5 mg di metoclopramide monocloridrato monoidrato: 10ml di sciroppo per 3 volte al giorno, prima dei pasti;

  • PLASIL ® fiala per soluzione iniettabile da 10.5 mg di metoclopramide monocloridrato monoidrato : una fiala per via intramuscolare o endovenosa (a rilascio lento). In quest'ultimo caso la somministrazione dovrebbe essere garantita da personale esperto.

L'assunzione di PLASIL ® deve avvenire sotto stretto controllo medico.

Tratto da http://www.my-personaltrainer.it/farmaci/plasil.html#Posologia







Effetti collaterali e indesiderati Le reazioni avverse più comunemente associate alla terapia con metoclopramide comprendono irrequietezza, sonnolenza, vertigini, stanchezza, distonia focale.

Si possono registrare quali effetti indesiderati: ipertensione arteriosa, ipotensione, iperprolattinemia, costipazione, depressione, mal di testa, ed effetti extrapiramidali, tra cui le crisi oculogire.


Molto più rare sono alcune gravi reazioni avverse associate alla terapia con metoclopramide:agranulocitosi, tachicardia sopraventricolare, iperaldosteronismo, sindrome neurolettica maligna, acatisia e discinesia tardiva. In uno studio sperimentale è stato evidenziato che la comparsa di aldosteronismo viene significativamente attenuata se la somministrazione di metoclopramide è preceduta da quella di neostigmina.


Controindicazioni

Il farmaco è controindicato nei pazienti affetti da glaucoma, dafeocromocitoma e nei soggetti con precedenti di epilessia. Non deve essere utilizzato da coloro che sono affetti damalattia di Parkinson ed altri disturbi di tipo extrapiramidale, conclamati.


Sintomi extrapiramidali: distonia acuta e discinesia, sindrome parkinsoniana, acatisia, anche dopo la somministrazione di una singola dose del farmaco (ciò significa quindi che è sufficiente assumere il farmaco una sola volta, nel corso della propria vita, per ricevere gravi danni ed insulti fisici, probabilmente irreparabili)



Interazioni


Fenotiazine: i farmaci appartenenti a questa classe se co-somministrati con metoclopramide possono determinare aumento dei disturbi extrapiramidali.

Antidepressivi triciclici e/o MAO-inibitori: un aumentato rischio di disturbi extrapiramidali è stato segnalato anche questi farmaci antidepressivi in cosomministrazione con metoclopramide.

Ciclosporina: deve essere evitato, se possibile, l'uso contemporaneo dei due farmaci. Metoclopramide infatti aumenta la biodisponibilità della ciclosporina, della quale eventualmente si deve ridurre il dosaggio.

Cimetidina: deve essere somministrata almeno 2 ore dopo l'assunzione di metoclopramide: quest'ultima infatti interferisce con l'assorbimento della cimetidina.


Fonte: Wikipedia






Plasil, effetti collaterali neurologici


Il Plasil causa di effetti collaterali neurologici gravi? La domanda obbligata, dopo lo studio condotto dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA), se la pongono i consumatori (magari dopo aver subito conseguenze del tutto inaspettate, e sono tanti) e medici e farmacisti in genere



L'uso del Plasil in gravidanza, leggendo la scheda farmaco, tra gli effetti collaterali, possibili vi sono lo sviluppo di problemi neurologici e sindromi extra-piramidali. "Ricordiamolo, il Plasil e tutti gli altri farmaci a base di metoclopramide come il Geffer, l’Isaprandil, il Delipramil e il Digestivo S. Pellegrino tra quelli da banco ed il Randum tra quelli prescrivibili con ricetta sono dei medicinali che servono per la terapia di problemi digestivi, nausee e vomito causati anche da chemioterapia e problemi di motilità intestinale".


Lo studio "revisionale" condotto dall’Agenzia Europa del Farmaco ha verificato come questi disturbi neurologici possano apparire sul breve termine: spasmi muscolari, movimenti involontari e discinesia tardiva, Soprattutto nei bambini e negli anziani. Ecco le spiegazioni nel documento.


Il rischio a breve termine di effetti neurologici acuti è maggiore nei bambini, anche se la discinesia tardiva è stata segnalata più spesso negli anziani, e il rischio aumenta a dosi elevate o con il trattamento a lungo termine. Le prove indicano che tali rischi erano superiori ai benefici del metoclopramide in condizioni che richiedono un trattamento a lungo termine. Ci sono stati anche casi molto rari di gravi effetti sul cuore e la circolazione, in particolare dopo l’iniezione.


"Questo non presuppone (ancora) che questo farmaco debba essere bandito, ma l’agenzia ha pensato di pubblicare alcune raccomandazioni, tra le quali figurano una durata massima di 5 giorni di trattamento, il non utilizzo sui bambini e la necessità di essere considerato come un farmaco di seconda scelta. E voi, che esperienze avete avuto con l’assunzione di Plasil?" (vedi Plasil, effetti collaterali neurologici: le raccomandazioni dell’Ema)








Pubblico alcuni commenti trovati in rete e riguardanti gli effetti del farmaco, come postati su Twitter:

Wannabeamilf on Twitter

"Un medico senza scrupoli e senza senso etico su Twitter c'è? Mi manderebbe per email la ricetta del plasil i.m.? Il mio medico è in vacanza



Mirketto Eternit on Twitter

Ho smesso il Plasil per il vomito l'ho sostituito con un "hai ragione.”



GaiaDaba on Twitter "Date più retta agli affetti collaterali dei foglietti illustrativi.A volte si avverano. CRISI NEUROEPILETTICA per del Plasil del cazzo."


COMMENTO IN RETE

guest

57 mesi fa

a me ha dato una forte reazione state attenti non è un allergia ma una "normale controindicazione"... mi è venuta una paresi facciale e stava arrivando alla gola, mi volevano intubare... se potete evitatelo anche se i dottori lo prescrivono ancora normalmente.. fatemi sapere se a voi è successo anche con altri farmaci.

Fonte commento: Toluna Community




Associazione Salute Attiva Onlus: "Purtroppo si tratta di uno dei tanti casi di sottovalutazione degli effetti collaterali dei farmaci. Il problema cronico della mancanza di trasparenza della sperimentazione sui farmaci ha comportato una sovrastima dell'efficacia e una sottovalutazione delle reazioni avverse. Segnalo una campagna internazionale per la trasparenza della sperimentazione clinica, Alltrials, che la nostra associazione sostiene".


Il problema della mancanza di trasparenza dei trial farmaceutici e quanto ciò possa causare gravi rischi alla salute e spreco di risorse pubbliche.


Si pretende che tutti i dati della sperimentazione clinica sui farmaci attualmente in uso siano accessibili, affinchè medici e pazienti possano scegliere terapie efficaci e sicure.


E’ arrivato il momento di registrare tutti i trial clinici* e riportarne tutti i risultati, la loro pubblicazione produce indubbi benefici per i pazienti, i ricercatori, i professionisti sanitari e le agenzie di tutto il mondo.


I risultati di migliaia di trial non sono mai stati pubblicati e numerosi trial non sono mai stati registrati: di conseguenza le evidenze scientifiche emerse da questi studi non raggiungeranno mai professionisti sanitari e ricercatori, determinando errate decisioni cliniche, mancate opportunità per migliorare la pratica professionale e inutili ripetizioni di sperimentazioni su persone e animali. Vi invitiamo a firmare la seguente petizione perché tutti i trial pregressi e attuali vengano registrati, riportando integralmente metodi e risultati.


Sul sito www.alltrials.net è possibile firmare la petizione ALLTRIALS.


Esortiamo i governi, le agenzie regolatorie e gli enti di ricerca a intraprendere le azioni necessarie.


AllTrials è una iniziativa di Bad Science, Sense About Science, British Medical Journal, James Lind Alliance, Centre for Evidence-based Medicine, supportata da numerose organizzazioni internazionali e centinaia di associazione di medici, pazienti, ricercatori e cittadini. L’Associazione Salute Attiva Onlus sostiene la campagna ALLTRIALS.


*Trial clinico: sperimentazione in cui si testano o si mettono alla prova dei prodotti o dei procedimenti in ambito sanitario (ad esempio, dei farmaci o dei materiali biomedicali oppure delle procedure sanitarie).


Guarda il video della campagna Alltrials. Lo slogan della campagna ALLTRIALS recita “All Trials Registered, All Results Reported”, registrare tutti gli studi clinici, pubblicare tutti i risultati.


Questa richiesta va dritta al cuore del problema che ha minato la base della credibilità della medicina ufficiale.


Qualsiasi intervento in ambito medico ufficiale (che sia un farmaco, un esame diagnostico, una campagna di vaccinazione, ecc.) deve essere sostenuto, per essere approvato dagli enti regolatori pubblici, da concrete evidenze scientifiche che ne attestino, con una ragionevole certezza, l’efficacia e la sicurezza di utilizzo.


Il principio è condivisibile e potremmo auspicare che sia applicato correttamente. Purtroppo l’applicazione di questo principio è influenzata da grosse distorsioni generate da pesanti conflitti di interesse che entrano in gioco in questo processo.


Siamo tutti portati a pensare alla aziende farmaceutiche che giocano sicuramente il ruolo principale (la stragrande maggioranza degli studi clinici è finanziata e gestita da loro) ma non si tratta solamente dell’interesse economico dell’industria farmaceutica.

Spesso intervengono anche ragioni di prestigio e di difesa delle posizioni conquistate in ambito accademico o nei centri di ricerca biomedica.


Tutti questi soggetti sono portati a non pubblicare gli studi clinici (i trials) in cui emergono la scarsa efficacia dei farmcaci sperimentati e i gravi effetti collaterali provocati, soprattutto se hanno un esito mortale. Si stima che la metà degli studi clinici condotti nell’ambito della ricerca biomedica non venga pubblicata. E’ un problema di una gravità inaudita sia in termini di minaccia alla salute dei cittadini che di sprechi della spesa sanitaria pubblica.


In un contesto del genere possono essere approvati farmaci con gravi effetti collaterali di cui non si tiene conto in sede di approvazione perché le aziende farmaceutiche non pubblicano gli studi con esito negativo e presentano solo quei pochi opportunamente calibrati per evidenziare dati positivi. Purtroppo le conseguenze di queste omissioni si scopriranno solo in seguito, quando si riscontreranno i gravi effetti collaterali o addirittura la morte delle persone che hanno utilizzato quel farmaco.


Capita poi che vengano approvati tanti farmaci che non sono più efficaci di un placebo o di un altro trattamento più economico già utilizzato da tempo. E se questi farmaci sono a carico del sistema sanitario nazionale, vuol dire che stiamo sprecando soldi pubblici a vantaggio delle aziende farmaceutiche.


Una possibile soluzione potrebbe essere proprio quello che propone l’iniziativa ALLTRIALS: chiunque voglia intraprendere uno studio clinico deve registrarlo presso un’autorità indipendente pubblica e poi deve essere obbligato a pubblicare i risultati (devono essere resi pubblici non solo i risultati e gli effetti collaterali ma anche il metodo utilizzato per fare lo studio).


Se una cosa simile accadesse, ne beneficeremmo tutti, cittadini, medici, ricercatori onesti, enti regolatori pubblici e anche quelle aziende farmaceutiche animate da etica."



A questo punto eviterei di ulteriormente commentare. Posso solo dire che a volte può accadere di sottoporsi ad una iniezione di Plasil, acquistare il giorno successivo in farmacia il Polase, assumere delle vitamine (farmaci da banco) e ritrovarsi con effetti gravi, severi e persistenti anche a distanza di anni. Danni estesi che qualcuno dovrà pagare. In diversa misura, oltre ai malcapitati pazienti subenti. Trattasi quantomeno di danni alla qualità della vita. Tali rischi non mi sembrano indicati nella scheda farmaco ed in ogni caso se l'iniezione ti viene somministrata a casa da una guardia medica che non ti mette minimamente al corrente dei rischi, poi verificati, forse è il caso di valutare danni e conseguenze in atto, di individuare ed indicare responsabili e corresponsabili. Uscire dal silenzio e denunciare stati di prostrazione e di preoccupazione indotti, subiti (in quanto procurati da altri) e persistenti, comuni a molti malcapitati.


"Non stiamo mica qui a pettinare le bambole", direi. Peccato che la frase, in questo contesto, faccia sorridere solo me.


Ad ogni modo, come pretendono i dottori di curare gli altri e loro stessi? Mi spiace, non risultano credibili. Che farmaci mettono o lasciano in circolazione?

Siamo forse cavalli? Da "stendere"?

Senza dire che il vomito è una risposta dell'organismo, per molti, medici inclusi, ha funzione disintossicante.

Medicina e industria farmaceutica (un giro di miliardi) intervengono così, con tale irruenta violenza distruttiva degli equilibri umani, in risposta al riflesso di vomito? Non sanno offrire altro, pare.

Poco da apprezzare purtroppo e molto da esternare. Contro.






Se l'organismo umano ha una grande flessibilità adattativa all'ambiente che ci permette di sopravvivere in diverse condizioni, e nel contempo rigidamente ideato per alcuni requisiti ambientali o bisogni umani, se le cose che non dovrebbero succedere accadono, è ormai evidente che ciò apre le porte a una cascata di malattie fisiche. Assistiamo ad una distorsione della natura umana.


La domanda da porsi è la seguente: la condizione che abbiamo o hanno creato nel mondo moderno è veramente favorevole alla nostra salute, come vogliono far credere?






LO SCORSO NOVEMBRE 2016 HANNO RITIRATO DAL MERCATO soltanto PLASIL GOCCE 4mg/ml gocce orali soluzione flacone 20 ml. Rimangono nel mercato: compresse , sciroppo, fiala per soluzione iniettabile, a marchio PLASIL ®


"L’Aifa ha stabilito il ritiro dal mercato per il Plasil gocce a causa dei rischi di utilizzo superiori ai benefici. Il principio attivo il “metoclopramide”, usato comunemente in caso di vomito, diarrea, spasmi intestinali, nausea e vari intossicazioni alimentari, in forma liquida non è assolutamente consigliabile. Il farmaco ritirato dal commercio è il PLASIL 4mg/ml gocce orali soluzione flacone 20 ml” – AIC 020766034 della ditta Sanofi Aventis SpA. Il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) ha valutato il rapporto rischio/beneficio dei prodotti contenenti metoclopramide non favorevole (sono più i rischi che i benefici) per le formulazioni liquide orali con concentrazione superiore a 1mg/ml. Perché il Plasil gocce è stato ritirato dal mercato? Il vomito è un riflesso che inizialmente non va soppresso perché rappresenta uno strumento a disposizione del nostro organismo per espellere qualcosa che sta generando problemi. Potrebbe essere un virus come un alimento irritante. Ovviamente la gestione del sintomo va fatta con il medico e soprattutto va controllato che la perdita di peso a causa della disidratazione non superi il 10 %. Proviamo ad analizzare i principali principi attivi. Per i farmaci a base di Metoclopramide (Plasil, Geffer, Digestivo San Pellegrino). La metoclopramide non deve più essere usata nei bambini sotto 1 anno di età. Sia negli adulti che nei bambini, la metoclopramide deve essere usata per un massimo di 5 giorni. La massima dose raccomandata del medicinale è stata ridotta negli adulti a un totale di 30 mg al giorno, e alcuni medicinali ad alto dosaggio verranno ritirati dal mercato in quanto non più necessari. "


Fonte: Retenews24




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